ll lungo cammino della realtà virtuale

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Videogiochi: un sogno che diventa realtà

Mano a mano che cambiano i tempi, anche il modo di interazione con la realtà subisce trasformazioni fino ad arrivare al punto in cui i confini tra il vero e il virtuale diventano sempre più sfocati, e potremo immergerci totalmente in un mondo parallelo, per lo più di ispirazione fantastica. Chi non ha mai desiderato essere il personaggio del nostro film preferito o l’eroe nelle avventure del videogame del momento?

Secondo Dave Jones, creatore della serie Grand Theft Autola realtà virtuale è solo agli inizi della sua vita, ma è già diventata parte integrante dell’intrattenimento di bambini e di adulti, grazie all’integrazione in storie avventurose multilivello e anche grazie alla crescente offerta online di forme nuove di divertimenti con le carte ma non solo, che risultano immediati, coinvolgenti e con grafiche davvero impressionanti.

La sfida tecnologica della VR, sigla inglese della realtà virtuale, per questa tipologia di intrattenimenti potrà seguire due strade:

  • Una naturale evoluzione del gioco dal vivo, installando negli studi una telecamera a 360 gradi per realizzare dirette streaming da guardare al computer, tablet o smartphone, ma anche (e qui sta la novità) attraverso i visori VR, per godere appieno dell’azione live;
  • La realizzazione di situazioni immersive virtuali a cui poter accedere tramite visore VR, creando ambienti del tutto nuovi e soluzioni di gioco interattive che per ora sono ancora in fase embrionale.
realtà virtuale

Fonte: Pixabay

Videogiochi sempre più reali

Un tempo i personaggi erano rappresentati in modo molto semplificato, ma con l’avvento della fotogrammetria 3D e la funzione performance capture si possono registrare i movimenti dei veri attori in modo fedele all’originale, rendendo tutto molto simile alla realtà che ci circonda ogni giorno.

L’elemento del realismo è alla base ormai di qualsiasi intrattenimento di questo tipo e grazie a sofisticate tecnologie digitali l’utente può muoversi a suo piacimento in uno spazio che sente come reale, a differenza dei giochi più obsoleti che lo facevano rimanere statico di fronte ad uno schermo.

Oggi basta un visore con un paio di controller per far vivere ad una persona un’esperienza sensoriale completa tridimensionale, ma si tratta ancora di una questione complessa perché per lo sviluppo completo della VR richiede sofisticato materiale tecnologico, assieme ad un’evoluzione nell’architettura delle GPU (unità di elaborazione visiva) in commercio e di contenuti sempre più accattivanti e originali per i suoi utenti, sempre insaziabili di novità.

Ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro?

La vera sfida per le aziende di gaming e business sarà quella di sfruttare a massimo le nuove opportunità tecnologiche per fornire servizi sempre migliori ai propri clienti, soprattutto in ambito creativo. La VR futuristica richiederà delle specifiche tecniche dell’hardware equivalenti di almeno diciotto volte superiori a quanto offrano oggi le schede video per poter utilizzare un visore virtuale al massimo delle sue potenzialità.

Oculus Rift e Vive sono oggi i due visori VR tecnologicamente più avanzati, ma per dare il meglio di sé hanno bisogno di PC dalle prestazioni avanzate, e nel caso specifico di Vive anche di uno spazio gioco ampio, questo proprio per sfruttare al meglio le opzioni concesse dai sensori di movimento sistemati agli angoli della stanza.

Si può ipotizzare che la realtà virtuale si comporterà specularmente a quello già accaduto per gli smartphone negli ultimi anni, dove l’evoluzione tecnologica hardware è stata incredibile, ma la vera spinta futuristica è avvenuta con l’inserimento di nuove modalità di utilizzo e del mondo infinito di applicazioni che si possono scaricare.


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